Kay Duit

In una calda serata d'estate in America, ero sul bordo del campo da calcio, in attesa del fischio per entrare in campo. Il mio cuore batteva forte in gola, non a causa della partita imminente, ma a causa della realizzazione di quanto fossi giunto lontano. Tre anni prima, avevo preso un aereo dal mio paese natale agli Stati Uniti, un salto nel vuoto alla ricerca di avventura e dell'opportunità di realizzare sia i miei sogni sportivi che accademici.

In quei quattro anni avevo vissuto molto di più delle partite di calcio e dello studio. C'erano le cene notturne dopo una grande vittoria, i voli per le partite in trasferta in stati lontani, le amicizie che avevo costruito e le innumerevoli volte in cui avevo realizzato quanto il mondo fosse più grande del piccolo luogo da cui venivo.

Quella sera, mentre suonava l'inno nazionale e gli spalti erano pieni di migliaia di tifosi che urlavano, ho pensato a tutti i giovani studenti di tutto il mondo che, come me, sognavano tali opportunità. E ho fatto un impegno a me stesso che una volta concluso il mio viaggio in America, avrei teso una mano ai giovani studenti aspiranti, indipendentemente da dove venissero, aiutandoli a realizzare sogni simili ai miei.